giovedì 30 giugno 2016

Capitan America : Civil War

TU DA CHE PARTE STAI?
La Marvel è probabilmente il più grande calderone esistente dal quale attingere materiale per film, cartoni animati e serie Tv.

Sono così tanti gli universi della testata fumettistica americana, così tante le sue versioni dei supereroi e i crossover tra essi, che sembra quasi fisiologico che nel giro degli ultimi anni sempre più pellicole cinematografiche di questo brand siano state prodotte.
Tra questi il più celebre è quasi sicuramente lo spettacolare film Avengers, che racconta per la prima volta sul grande schermo, le vicende della più grande lega di supereroi mai creata (se si escludono ovviamente gli X-Men), unendo le vicende di Capitan America, Iron Man, Occhio di falco, Vedova Nera, Hulk e molti altri ancora.
Seguendo in parte quanto narrato nei fumetti, i registi Anthony e Joe Russo decidono di portare sul grande schermo anche la celebre serie di fumetti “Civil War” che narra appunto di una frattura interna tra i vendicatori.
Sebbene nella versione originale la trama è più complessa, con più implicazioni anche filosofiche per un Comic, e nonostante appaiano nella versione cartacea centinaia di altri personaggi, la versione cinematografica risulta essere fedele quanto basta al fumetto.

Molti degli Avengers non sono soldati addestrati, ma semplici umani con dei poteri fuori dal comune. Accade a volte quindi,che  per “salvare il mondo” non badino alle conseguenze delle loro azioni, innescando talvolta gravi effetti collaterali che provocano la morte di centinaia di persone. 
In seguito ad una di queste sciagurate catastrofi, l'Onu presenta una mozione per il controllo dei supereroi: essi dovranno agire solo quando verrà richiesto il loro intervento. 
Questo protocollo viene discusso a Vienna durante un' assemblea delle Nazioni Unite, dove però quello che viene identificato come il Soldato d' Inverno (che altri non è che Bucky Barnes, amico d' infanzia di Steve Rogers alias Capitan America) fa esplodere un ordigno esplosivo causando la morte di centinaia di diplomatici, tra cui il re del Wakanda davanti agli occhi del figlio.
Si accelerano così i piani per catturare il presunto terrorista o meglio ancora eliminarlo, e per portare subito alla firma degli accordi denominati di Sokovia.
Contravvenendo agli ordini impartiti, Capitan America, deciderà di aiutare il suo vecchio amico, il Soldato d'Inverno, a redimere la sua figura di truce assassino. 

Inizia quindi un conflitto all'interno della lega dei supereroi che vedrà coinvolte due fazioni ben distinte, che vedrà contrapposti per tutta la durata della pellicola i due leader carismatici del gruppo, Capitan America ed Iron Man, due personaggi agli antipodi che una volta potevano definirsi amici.
Non proseguirò con la spiegazione della storia per evitare ulteriori spoiler, quello su cui voglio soffermarmi invece è la caratterizzazione dei due personaggi principali: Capitan America e Iron Man.A mio avviso finalmente con un'emotività e un' umanità plausibile ben diversa da quelle degli altri film.
Partendo dal Capitano, non solo si approfondisce il rapporto con Soldato d' Inverno, per cui è disposto a mettersi contro il suo governo e i suoi amici, ma ci si rende conto di quanta fatica faccia Steve a seguire gli ordini che limitano la sua libertà, per paura di essere ingannato nuovamente e per avere completa autonomia sulle proprie scelte.
Infine, con l' ultimo monologo sottoforma di lettera, il capitano Rogers svela come l' epoca in cui vive non gli appartiene, come si senta spaesato in un mondo che sembra molto più complesso di quello di 70 anni, quando l' unico scopo era “sparare ai cattivi”; anche qui a mio avviso è presente anche un' analogia col mondo dei fumetti in generale, segnando il passaggio da un' epoca nella quale erano presenti super cattivi malvagi da sconfiggere per far trionfare il bene alla saga di Civil War stessa.

Per quanto concerne Iron Man invece finalmente sembra subire gli influssi di quanto accaduto nel primo film di Avengers (molto più che rispetto alla sua mania di sicurezza nel secondo film della saga).
Sotto quella armatura, non solo fisica, di ironia e di miliardario spaccone si presenta allo spettatore un uomo che ha paura, non di morire, ma di fallire, vale a dire mettere a repentaglio la vita di milioni di persone. Tony non è uno stupido, si rende conto che dall'exploit dei super eroi sono aumentati anche i crimini per la razza umana, e comprende che forse l'unico modo di evitare altre stragi dovute spesso anche all'apporto degli Avenger, è il limitare il loro raggio d' azione.
Al contrario di Steve Rogers, Iron Man è realista, sa cosa vuol dire avere la propria libertà limitata, ma è pronto a subire questo peso se le sue azioni possono non provocare altri morti.

Capitan America: Civil War rispetto agli ultimi film della Marvel risulta meno caotico, più “riflessivo” e da alcuni è stato definito lento.
Il minor numero di scene d'azione (comunque presenti in grande quantità e rese bene da ottimi effetti speciali) è sostituito da più dialoghi, silenzi e plot twist improvvisi, quasi come se fosse un thriller molto semplificato.
Questa scelta a mio avviso è dovuta da due ragioni: la prima è che per un tema controverso come uno scontro interno tra super eroi ( una guerra civile appunto) senza la presenza di un forte antagonista, risulta normale trovarsi di fronte a più dialoghi e meno scontri, questo per spiegare bene le ragioni di entrambe le fazioni. Il secondo motivo è che da questo film potrà attuarsi una rinascita dei film della Marvel, che con Civil War  potrà svilupparsi su una base molto solida, utile a spiegare vari contrasti tra personaggi principali e non, anche per un eventuale continuo della serie con lo scopo di unire a quello degli Avengers, anche l' universo X-Men e quello dei Guardiani della Galassia, così da poter portare sul grande schermo quello che nei fumetti è il filone dell' Infinity Gauntlet.


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