venerdì 1 luglio 2016

Il Cammino dell'Italia ad Euro 2016

PRONTI A SCALARE L' EVEREST?

Non avrei mai pensato di ritrovarmi a scrivere un articolo inerente una competizione sportiva sul mio blog, tuttavia il percorso che sta seguendo la Nazionale di calcio Italiana e soprattutto il sempre maggior numero di tifosi che credono nell'impresa azzurra mi ha spinto a fare un punto della situazione riguardante i ragazzi di Conte e l' allenatore stesso. 
Partiamo proprio da quest'ultimo. 
In un Paese come il nostro, dove ognuno è un allenatore mancato, l' attuale commissario tecnico azzurro è stato al centro di numerose polemiche riguardanti soprattutto le convocazioni ad Euro 2016
In particolar modo stupì il fatto che il mister leccese non avesse convocato per alcune partite il gioiellino partenopeo Lorenzo Insigne (ora all'interno del gruppo, seppur giochi col contagocce) e altri giovani con grandi potenzialità quali il genoano Pavoletti o il torinese Belotti.
A fomentare ancor di più questa situazione è stato il presidente della Lega Tavecchio, il quale ha annunciato, prima dell' inizio della competizione, che questo sarebbe stato l' unico Europeo di Conte sulla panchina Italiana, dato il suo imminente trasferimento al Chelsea, con seguente nomina del nuovo CT Giampiero Ventura a partire dal Settembre 2016.
Dato che piove sempre sul bagnato, moltissime defezioni hanno falcidiato gli azzurri negli ultimi mesi, privando l'Italia dei giocatori di maggior talento, quali Marchisio e Verratti, unito ad un ciclo di calciatori non proprio fenomenale, o comunque non all'altezza degli ultimi grandi campioni che hanno indossato l maglia azzurra dagli inizi 2000 ad oggi.

Sapere di essere nel girone con la prima squadra Europea del Ranking Fifa, ovvero il Belgio, e con la Svezia, in cui milita quel fenomeno di Zlatan Ibrahimovic è stato l'ultimo colpo al cuore, l'ultima, classica goccia.
Si prefigurava un'altra debacle italiana  sulla scia delle ultime competizioni internazionali e invece...
come un fulmine a ciel sereno, arriva la vittoria meritatissima, quanto inattesa, col Belgio e quella più sofferta con la Svezia.
Tutti gli scettici (me compreso) hanno cambiato opinione sulla Nazionale, certo non avremo un attacco stellare o un centrocampo di fini palleggiatori, tuttavia siamo una squadra solida e compatta, con un' ottima difesa (il blocco Juve si conferma come il più roccioso dell'intera competizione) e soprattutto tanta grinta e cattiveria infusa ai ragazzi  da mister Antonio Conte, il vero dodicesimo uomo in campo.


Finiamo il girone da primi e l' entusiasmo non diminuisce, sebbene la sconfitta, ininfluente ai fini della classifica, con Irlanda abbia fatto lamentare una buona parte di quella tifoseria sempre pronta ad osannare ad ogni vittoria e ad atterrare ad ogni passo falso.
Con grande sorpresa di tutti, perdendo contro la Croazia e quindi qualificatasi come secoda nel proprio girone, la prossima avversaria dell'Italia sarà la Spagna, i campioni in carica, i Diavoli Rossi.
Da questo momento si ripresenta lo spettro dell' Europeo 2012 quando gli spagnoli devastarono un' Italia, ad onor del vero reduce da molti infortuni; ma contemporaneamente un senso di vendetta patriottica si instaura nelle menti di tutti i tifosi: è il momento di farla pagare a una delle squadre più forti quanto sbruffone al mondo , ce la possiamo fare.
Dopo  90 minuti di puro agonismo il verdetto è 2 a 0 per gli azzurri e spagnoli a casa .


Il lato destro del tabellone annovera tutte le Big Four della competizione (Italia Germania Inghilterra e Francia), e quindi ai Quarti altra gara all'apparenza proibitiva per Mister Conte e i suoi ragazzi: la Germania.
I neo-campioni del Mondo sono stati definiti dal nostro giovane terzino  De Sciglio come un duro picco da superare, paragonabile all' Everest, eppure pare che la consapevolezza di affrontare un avversario, diciamocelo, superiore dal punto di vista dei singoli, sembra galvanizzare i giocatori pronti per un' ennesima impresa.
Ma si può davvero parlare di impresa?
La risposta come sempre è nel mezzo e va ricercata nella filosofia di calcio messa in campo dagli azzurri. Indubbiamente tutto il blocco Italia, dal portierone numero 1 all'ultimo dei magazzinieri,  ha mostrato una grinta, un coraggio e degli attributi invidiabili da tutte le squadre, una fame di vincere che non si vedeva da tempo.
Pensiamoci bene: la nostra nazionale non è una squadra particolarmente tecnica o dotata di grandi campioni come la Francia, la Spagna o la Germania, tuttavia siamo una squadra molto solida.
Una difesa difficilissima da affrontare composta da tutti giocatori scorbutici per gli attaccanti avversari, e comandata da un signor portiere come Gigi Buffon, ha reso molto difficile per qualsiasi attaccante riuscire a dare libero sfogo alla propria classe.
Un centrocampo altrettanto fisico, non di grandissimo estro ma sempre  pronto al sacrificio e a ripiegare  quando non si è in possesso e a ripartire velocemente quando c'è da ribaltare l'azione.
Ed infine l'attacco, forse il reparto più criticato, privo dei grandi numeri 10 del passato come Baggio, Totti e Del Piero, e orfani dei  Bomber come Toni, Vieri o Inzaghi, che però miscela sapientemente l'estro di Eder ed Insigne, la stazza del gigante leccese Pellè, la corsa e la grinta di Zaza e Immobile.

Contro le squadre che giocano a viso aperto e che fanno del possesso palla il proprio dictat calcistico l' Italia riesce quasi sempre a spuntarla.
Siamo una squadra ostica, che gioca male e soprattutto fa giocare male spezzando il gioco di continuo con falli tattici o raddoppi asfissianti, e andiamo a nozze contro squadre che si perdono in troppi tocchi leziosi o si specchiano troppo.
Non è un caso che l'unica sconfitta al momento, l'unica si spera, sia avvenuta contro una squadra forte fisicamente, arroccata in difesa che aspetta gli avversari come L'Irlanda.
Gli azzurri, a parte forse Insigne e Candreva, non hanno i mezzi tecnici per puntare gli avversari nell'uno contro uno e creare superiorità numerica, nè un gioco fluido e avvolgente che porta a concludere indistintamente centrocampisti esterni o attaccanti.
Ma ora veniamo a ciò che più conta ora, la Germania.
Per gli 11 titolari in campo sabato sarà sicuramente una partita molto più tosta sia fisicamente che mentalmente da affrontare.

La nazionale di Joachim Löw, che appena 2 anni fa hanno massacrato 7 a 1 il Brasile in casa dei sudamericani e si è portata a casa la vecchia Coppa Rimet contro l'Argentina di Messi, è dotata anche di grande forza fisica e spirito combattivo, insomma una squadra che gioca un pò all'italiana  sebbene azeppa di tanti giovani di classe cristallina come Goetze, Ozil e Reus. 
Tuttavia questo non deve intimorire  gli azzurri. 
All' Italia spetta nuovamente l' ingrato compito di dimostrare che il cuore e la voglia di portare avanti un sogno sono più forti di qualsiasi pronostico. Ogni partita fa storia a se, tocca agli azzurri scendere in campo a testa alta contro la più forte del mondo, con la consapevolezza di potersela giocare contro chiunque per replicare quel piccolo miracolo avvenuto nel 2006 a Dortumund, portando sulle spalle le speranze, i sogni e la voglia di riscatto  di un intero popolo. 
FORZA AZZURRI. POSSIAMO FARCELA

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