lunedì 8 agosto 2016

[Recensione] UNCHARTED 4

La fine che tutti desideravamo
Nel mondo dei videogiochi esistono case il cui nome è sinonimo di qualità e di prodotti eccellenti. Tale è il caso di Naughty Dog, azienda di sviluppo Statunitense, che ha regalato al mondo videoludico capolavori del calibro di Crash Bandicoot e Jack and Dexter.
Negli ultimi anni, tuttavia, il titolo su cui lo studio di Santa Monica ha puntato di più e senza ombra di dubbio Uncharted, regalando in 9 anni ben 4 capitoli dell' IP e avendo il coraggio, con quest'ultimo gioco, di chiudere definitivamente le avventure del' esploratore e ladro Nathan Drake e dei suoi compagni; scelta mossa soprattutto dalla volontà di fornire agli utenti sempre giochi di qualità e diversi tra loro, senza scadere nella monotonia e nella ripetitività che talvolta colpisce alcune case troppo concentrate su un unico brand. 
L' esclusiva Sony offre al giocatore non solo una delle più belle grafiche viste fino ad oggi su console, sparatorie contro decine di nemici costellate da esplosioni ed effetti speciali, ma anche una storia tutto sommato godibile, seppur priva di incredibili colpi di scena, leggera e divertente, che ruberà al giocatore il giusto numero di ore di gioco, ore soprattutto di qualità, candidandosi a mani basse come miglior gioco per  Playstation 4.
Parlando di trama Uncharted 4: AThief's End, uscito il 10 maggio di quest'anno, ci presenta un Nate Drake alle prese con una presunta vita normale. 
Sposatosi con Elena, reporter e poi compagna che accompagnerà il protagonista in tutte le sue avventure, il ricercatore decide di appendere al chiodo la sua vecchia vita, allo scopo di evitare ulteriori pericoli per lui e la sua famiglia. 
Inutile dire che la monotonia e la mancanza di adrenalina dovuta alla scoperta di città mitologiche e ricchezze inimmaginabili fa cadere il protagonista in uno stato di profonda tristezza, egli tuttavia per paura di perdere ciò che ha ottenuto lontano dai guai non ammette a se stesso che infondo tutte le sparatorie e scalate impossibili gli mancano da morire. 
Tutto cambia quando suo fratello Sam, creduto morto numerosi anni prima a Panama, si presenta alla sua porta con la proposta di continuare una loro vecchia avventura, ovvero la scoperta del famigerato tesoro del pirata Avery, che con altri membri della sua ciurma avrebbe fondato una leggendaria città in un' isola deserta chiamata Libertalia, dove accumulare le loro ricchezze. 
Per convincere Nate ad accettare il fratello gli rivela che deve molti soldi al Gangster Panamese Alcazàr che lo ha aiutato ad evadere. 
A complicare ancora più le cose ci sono altri contendenti al tesoro del pirata, tra vecchi soci e nuovi eserciti di mercenari. 

Nathan accetta il nuovo incarico e parte con Sam e il buon vecchio Sully per l' avventura, nascondendo tuttavia tutto ciò alla moglie, sia per proteggerla sia per paura di perderla. 
Il filone della storia si concentrerà soprattutto sul rapporto tra i fratelli Drake ed ovviamente sul tesoro di Avery e di come chiunque lo cerchi venga alla fine condotto alla rovina. 
Tutti i rapporti tra i personaggi sono ben scritti e abbastanza articolati, anche se un po' banali, riescono a tenere vivo l'interesse anche per questo 4° capitolo della saga. 
Parlando di aspetti tecnici il gioco mi è sembrato a dir poco superlativo dal punto di vista grafico. Sia i personaggi, ma soprattutto le ambientazioni, sono resi in maniera eccellenti dando un grande senso di realismo all' opera. 
Il giocatore si troverà a viaggiare nel mondo, da Panama al Madagascar, passando per la Scozia e la splendida costiera Italiana.
Ogni ambientazione da l' impressione di essere studiata, sia per quanto riguarda flora e fauna, sia per il clima, e anche per la conformazione geologica e del panorama che si presenta agli occhi di Nate come spettacolare e quasi idilliaco, tra una sparatoria e una scalata. 
Sebbene la trama sia tutto sommato godibile (anche se abbastanza banale e piatta),  la caratteristica che ha sempre distinto Uncharted è il gameplay.
Questa volta ci troveremo di fronte a 3 fasi di esso e non più 2. La prima ovviamente è composta da tutti i momenti di platforming e enigmi ambientali. Ogni scalata o tranello da sventare sono resi davvero molto molto bene. Il grande numero di imprevisti, di rocce che franano, di assi che si spezzano e così via rende leggermente più realistiche le arrampicate del famoso esploratore, che già appare come un super uomo, capace di saltare da un appiglio all' altro distante metri senza subire danni, ma che almeno ha contro di se tutta la sfortuna possibile. 
Per quanto riguarda gli enigmi che Nate dovrà risolvere per addentrarsi sempre di più della città di Avery, essi risultano davvero originali e divertenti da risolvere, anche se onestamente molto molto facili. Questa tuttavia, più che una mancanza può essere vista come una scelta di gameplay, con lo scopo di rendere il gioco abbastanza frenetico e di non far bloccare il giocatore troppo spesso, così da non fargli prendere il trasporto per la storia; anche se onestamente trovo ridicola la scelta di dare dei suggerimenti all' utente quando rimane fermo con un indovinello o trappola che sia per più di qualche minuto. Per quanto riguarda le fasi di shooting sono davvero ben fatte , con un numero abbastanza vario di armi da fuoco, e la possibilità in aggiunta di colpire in salto i nemici per mandarli K.O. grazie a un rampino, new entry del gioco. 
La terza fase sopracitata è quella a bordo di alcuni veicoli, ovvero dei 4x4 e un motoscafo, in zone che fanno sembrare il gioco quasi come un open world grazie alla loro area, ma che tuttavia alla fine presentano purtroppo un unico percorso possibile da seguire, così come nelle fasi di arrampicata; tutto sommato una buona idea ma che a mio avviso sarebbe dovuta essere sviluppata meglio, col fine di fornire al giocatore vie alternative e non solo collezionabili e lettere nei vari vicoli non principali.
Per quanto riguarda il comparto online del gioco, esso si divide in 3 modalità che consistono in un deathmatch a squadre, un rubabandiera e una modalità di conquista
Ad essere onesti ho toccato davvero molto molto poco l' online poiché più interessato a finire la storia principale e sinceramente non l' ho trovato entusiasmante, ma questa può essere una mia colpa in quanto non capisco e mai capirò la volontà di inserire del pvp ad un gioco che non ne ha bisogno solo per renderlo più lungo di alcune ore.
In definitiva Uncharted 4 è sicuramente un ottimo gioco, a mio avviso il migliore della saga, che fa luce anche sul passato dei fratelli Drake e sulla loro famiglia, ma che soprattutto offre a chi gioca ore di divertimento e che riesce ad appassionare l' utente grazie a una storia godibile, una bellissima grafica, un gameplay studiato molto bene e una massiccia dose di ironia che contraddistingue il brand. 
Davvero complimenti alla Naughy Dog, non solo per il gioco ma anche perchè ha avuto il coraggio di chiuder una delle saghe più giocate degli ultimi anni con “appena” 4 capitoli, evidente la volontà di preferire la qualità dei prodotti piuttosto che al numero di copie vendute. 

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