giovedì 1 settembre 2016

[Recensione] Breaking Bad

L' arte del raccontare una storia
La Serie Tv che vado a illustrarvi oggi non avrebbe bisogno di presentazioni. 
Prodotta dalla AMC e girata da Vince Gilligan, Breaking Bad (Reazioni Collaterali) è senza ombra di dubbio la miglior serie degli ultimi anni e tra le 5 serie più belle di sempre.

Sceneggiatura, regia, attori, ambientazioni e musiche sono tutte componenti perfette di un puzzle che vuole raccontare allo spettatore la storia di un uomo, di tutte le sue debolezze e rimorsi, che passa dall' esemplare individuo onesto e senza macchia al signore della droga più conosciuto del Nuovo Messico e non solo. 
Walter White, professore di chimica che in passato a causa di scelte sbagliate ha rinunciato a divenire socio di un'azienda miliardaria e padre di un figlio con problemi psicomotori, scopre all' età di 50 anni di avere un tumore ai polmoni e che quindi gli resta poco tempo da vivere. 
Arrivato a questo punto, arrabbiato col mondo e con se stesso, decide di entrare in contatti con un suo ex studente, Jesse Pinkman, che è entrato nel giro della droga per poter cucinare cristalli di metanfetamina
Il chimico di Albuquerque, grazie alle sue incredibili conoscenze in campo teorico, crea un tipo di Meth puro addirittura al 99,1%, la migliore mai vista sulla piazza, di uno strano colore blu dovuto ai prodotti usati (il suo prodotto verrà poi chiamato Blue Meth) che lo porterà ad entrare in contatto con i maggiori spacciatori e signori della droga, alcuni appartenenti al cartello Messicano, fino ad arrivare a lavorare per una grande multinazionale che usa la catena di fast food “Los Pollos Hermanos” come copertura per un vero e proprio laboratorio di Metanfetamina.
Per evitare spoiler non proseguirò in maniera più dettagliata la spiegazione della trama, quello su cui voglio soffermarmi tuttavia è la sceneggiatura in se. 
E' chiaro che BrBa sia stato scritto (tutte le 5 stagioni) in un preciso momento prima di iniziare il lavoro di regia. 
I collegamenti tra i vari eventi sono troppi e troppo ben fatti per poter pensare che Vince Gilligan abbia scritto una stagione per volta, aspettando i consensi del pubblico e della critica per avere il permesso di proseguire e questi collegamenti, questa uniformità dell' intera opera (che sebbene abbia un inizio più lento non raggiunge mai momenti morti o picchi superiori al resto della serie) ha reso Breaking Bad tra le migliori serie sul mercato, al contrario di molte altre che , pur avendo iniziato alla grande si sono poi perse. 
Altro elemento che ha reso grande l' opera è la regia. 
Gilligan decide di impostare la storia iniziale quasi come una dark commedy, con molti momenti di ilarità e di ironia inerenti alle prime avventure di Jesse e Walt, fino ad arrivare alla vera e propria serie drammatica delle ultime stagioni. 

Questa scelta si rivela azzeccata, dando allo spettatore un senso di inquietudine sempre maggiore man mano che si va avanti con gli episodi, fino a raggiungere il culmine nelle ultime puntate della 5° stagione (Ozymandias, episodio 5x14, è probabilmente l' episodio meglio girato e scritto della storia delle serie Tv). 
A questo elemento si aggiunge la capacità del regista di spiegare con una singola inquadratura, o fermo immagine, un'intera scena, non solo quello che accade ma anche le emozioni e le sensazioni provate dai personaggi della saga. 
Se la regia è tra le migliori mai viste il merito va dato tuttavia anche agli attori. Personalmente non credo di aver mai visto un cast così bravo e capace di raccontare una storia dalla semplice espressione facciale come quello di Breaking Bad. Gli attori, tutti o quasi provenienti da altre opere famose ma che con BrBa hanno consacrato la propria carriera, riescono ad entrare in perfetta simbiosi coi loro personaggi fino a lasciar pensare a chi guarda la serie che essi non stiano più fingendo, ma semplicemente stiano raccontando la propria storia.
Ora ne andrò ad elencare alcuni con i ruoli da loro interpretati, tuttavia ci tengo a precisare che chiunque in questa serie, dal protagonista alla comparsa, hanno fatto un lavoro eccezionale:
-Dean Norris: interpreta l' agente della DEA e cognato di Walter White, Hank Schrader. La sua evoluzione nel corso della vicenda ha dell' incredibile e personalmente l' ho preferito nelle ultime stagioni persino ai protagonisti stessi. Hank parte come il classico sbirro sbruffone, che sa fare bene il suo lavoro e col sorrisetto ironico e beffardo sulle labbra. A seguito di vari eventi egli tuttavia inizierà a cambiare, a incupirsi, a diventare sempre più serio e oscuro. Il cambiamento psicologico messo in atto da Norris può essere paragonato all' intera saga che si intristisce e incupisce man mano che Hank lo fa.
-Anna Gunn: probabilmente personaggio più odiato da intere generazioni l' attrice di Santa Fe ha il ruolo di Skyler White, moglie di Walt. Quando viene a scoprire il lavoro illecito del marito sembra molto ferita, e tuttavia decide di aiutarlo a pulire i soldi fatti col commercio di droga, solo per il bene del figlio già grande e di quello appena nato, nutrendo però nei confronti del partner sempre più risentimento e odio
-Aaron Paul: questo ragazzo non ha mai preso corsi di recitazione, ha un dono naturale. Interpreta Jesse Pinkman, ragazzo giovane e con problemi sia di droga che con la famiglia, il quale farà da comprimario a Walt nella produzione di Meth. 
Secondo alcune fonti il suo personaggio sarebbe dovuto morire alla fine della prima stagione, ma Gilligan notò da subito la bravura di Aaron e il suo feeling con Bryan Cranston e modificò quindi la sceneggiatura dopo il primo episodio della serie. Jesse, così come Walt e Hank, subirà un radicale cambiamento nel corso della serie, che lo faranno passare da un'età spensierata nella quale non si pensa alle conseguenze delle proprie azioni ad una maturità sentimentale e intellettuale che però sarà costellata di rimorsi, dubbi e ripensamenti. E' conosciuto anche per il numero spropositato di “Bitch” detto nell' arco di 5 stagioni.
-Giancarlo Esposito: da vita il miglior cattivo mai visto in una serie tv, Gus Fringman. Calcolatore, freddo, ammaliatore e intelligente, egli sarà uno dei “datori di lavoro” di Walt e Jesse nonché in seguito uno dei loro peggiori nemici
-Bryan Cranston: la definizione di attore definitiva. Nel giro di pochi anni è riuscito a passare dal padre nella serie comica Malcom, ad un personaggio serio profondo e con moltissime sfaccettature. Lui non interpreta Walter White, lui è Walter White. Riesce a segnare alla perfezione, grazie al cambiamento di voce, aspetto, abitudini e comportamenti, il passaggio che avrà il professore di chimica e che lo porterà a spacciare col nome di Heisenberg. Guardandolo recitare, si possono cogliere tutti i dubbi e le incertezze di un uomo che fino a poco tempo prima aveva condotto una vita cauta e morigerata, ma piena di rimorso e frustrazione, che, nonostante i pericoli corsi e anzi forse proprio grazie a quelli, cucinando metanfetamina si sente per la prima volta bravo in ciò che fa, appagato e “vivo”. Oltre a ciò e centinaia di altre cose Walter White è “The One Who Knocks
Passando ad aspetti di più tecnici, dopo aver parlato del ruolo sensazionale di regia e attori, la serie comprende 5 stagioni della durata che varia da 7 a 16 episodi. Le musiche, che vanno dal rock al blues, passando per tipiche canzoni messicane, sono tutte molto azzeccate alle vicende raccontate e “My babe blue” ,cantata dai Badfinger, chiude alla perfezione il ciclo iniziato 5 stagioni prima. Ottimo anche il doppiaggio in italiano, tuttavia consiglio se possibile di vedere la serie in inglese, magari con sottotitoli, per non perdere grandissime frasi epiche e citazioni memorabili che a causa della corrispondenza del labiale in lingua nostrana perdono molto del loro effetto. 

Breaking Bad non vuole raccontare la storia di uno spacciatore di metanfetamina, ma quello di un uomo, con tutti i suoi difetti, dubbi, sbagli, e rimorsi che dopo anni di rabbia e odio represso si sente per la prima volta vivo proprio quando scopre di esser malato, e quindi non ha più alcun problema col futuro che ai suoi occhi appare non più fosco e oscuro ma chiaro: Walt sta per morire di cancro e vuole dimostrare a se stesso quello che già sa in cuor suo, di essere il migliore di tutti. 
Tutto quello che fa, anche se maschera dicendo che il suo unico scopo e lasciare qualcosa alla sua famiglia una volta morto, lo fa per se stesso e per sentirsi libero e appagato.
Una piccola chicca prima di lasciarvi al voto finale, il numero delle  puntate di Breaking Bad sono 62, sulla tavola periodica 62 è il numero del Samario, sostanza usata anche per curare il cancro ai polmoni

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