mercoledì 18 gennaio 2017

[Recensione] Narcos

La serie cult del 2016
Esistono alcune serie tv che, a causa del forte impatto sullo spettatore, grazie a grandi interpretazioni o a sceneggiature superiori alla norma, diventano subito cult. Questo è il caso di Narcos, serie tv ideata da Chris Brancato, Carlo Bernard e Doug Miro e prodotta da Netflix nel 2015, che però ha raggiunto un successo ai limiti del possibile, almeno in Italia, solo quest'anno, con l' uscita della seconda stagione. La trama racconta i fatti che hanno portato un semplice contrabbandiere a divenire il 7° uomo più ricco sulla terra, per poi vedere crollare davanti ai suoi occhi tutto ciò che ha costruito, fino ad essere ucciso. No quello che ho appena fatto non è uno spoiler, ho semplicemente citato un fatto storico, in quanto la trama di Narcos ruota attorno al cartello della droga di Medellìn e in particolare intorno a Pablo Emilio Escobar Gaviria, il più grande signore della droga mai esistito, nonchè uno degli uomini più ricchi, potenti e famosi degli ultimi 50 anni di storia.
Le vicende narrate sono quanto di più simili al reale (per quanto incredibili possano risultare) con tantissime citazioni a fatti di cronaca inerenti la storia della Colombia in piena guerra fredda. Proprio in quel periodo un uomo colombiano, Escobar appunto, sfrutto le proprie conoscenze e amicizie per esportare negli Stati Uniti per la prima volta della cocaina, prodotta da laboratori che si trovavano nella foresta Amazzonica, idea che si rilevò a dir poco geniale e che porto Pablo e i suoi collaboratori ad essere tra gli uomini più potenti del SudAmerica, intoccabili da parte di polizia ed esercito e a cui persino il governo più volte si è dovuto inchinare. Parallelamente alle vicende di Pablo seguiranno quelle dell' agente della DEA Steve Murphy il quale, spostatosi in Colombia da Miami, dovrà lottate oltre che con i cartelli della droga anche con una burocrazia ed uno Stato troppo spesso corrotto e nelle mani dei "cattivi" con l' aiuto del collega Javier Peña e del colonnello Horacio Carillo. Sembra assurdo vedere come i delinquenti abbiano molto più potere, influenza e denaro di chi sta dalla parte della giustizia, e come siano coloro che seguono le regole a doversi spaventare e sottostare a chi non lo fa, e non viceversa.

 Il potere di Escobar (nella serie interpretato da un grandissimo Wagner Moura, attore brasiliano che con la serie ha fatto fare un salto di qualità alla sua carriera in termini di popolarità) sembra paradossale. Egli può tranquillamente uccidere poliziotti, seminare bombe per il paese, far ammazzare politici e membri dei tribunali senza che la legge possa toccarlo. Unico errore di questa mente geniale fu forse la scelta poco felice di voler entrare in politica, scelta che gli procurerà ben più di un problema e che porterà alla fine il suo ambizioso progetto di rendere la Colombia un paese migliore. Come recita una battuta della serie appare come cosa tristissima il fatto come un uomo infimo e senza alcun scrupolo come Escobar abbia fatto e avrebbe continuato a fare, sebbene pagando un prezzo troppo alto, cose meravigliose per i poveri e i bisognosi dello stato da lui tanto amato. Ma, come recita un'altra battuta, in Colombia bene e male sono concetti relativi, bisogna solo scegliere da che parte stare e partecipare ad una guerra, perchè di fatto il cartello di Medellìn causo una vera e propria guerra civile, dove chi rispetta le regole e ha rispetto per il nemico è destinato a soccombere.

 Di frequente avremo scene in cui poliziotti uccidono e torturano trafficanti di cocaina con lo scopo di arrivare quanto più vicini possibili ad Escobar, ma queste scelte, a prima vista immorali e sbagliate, appaiono quasi giustificate dal nemico che le forze armate e l' esercito (si anche l' esercito fu mobilitato per uccidere Pablo) devono affrontare, un nemico che conosce i nomi e la storia di ogni singolo agente, che ha la possibilità di risanare il debito pubblico o volendo di ingaggiare sicari pronti ad attentare al palazzo di giustizia seminando morte e distruzione. Arriviamo quindi alla parte più importante dell' intera serie, la psicologia di Pablo. Egli è un personaggio complesso e spesso incoerente. Sa attendere per fare la scelta giusta e fregare rivali e forze dell' ordine, tuttavia è una persona profondamente orgogliosa e non vuole che gli si manchi di rispetto mai, pena la morte; è molto scrupoloso, quasi maniacale, ma questa sua ossessione lo porterà spesso a compiere scelte sbagliate e a farsi molti nemici per paura di essere truffato o peggio tradito. L'aspetto che più mi ha colpito di questo personaggio che ad oggi fatico a considerare umano è il suo rapporto con la famiglia.

Sebbene ebbe alcune amanti Escobar si potrebbe definire un marito e padre esemplare: rispetta e ama la moglie, non sopporta che le si manchi di rispetto, è molto attento ai figli, gioca con loro, da loro lezioni di morale, rispetto e lealtà, quando pochi minuti prima aveva ordinato l' assassinio di un candidato alla presidenza della Colombia, fatto saltare in area un aereo di linea oppure ucciso con una mazza da biliardo chi pensava potesse fregarlo. Un uomo complesso, a tratti quasi un eroe romantico e titanico che nonostante i numerosi difetti e colpe cerca di condurre una vita normale (per quanto normale possa essere una vita nella quale si arrivano a seppellire i soldi perchè non si sa dove metterli e dove c' è il chiodo fisso del poter controllare il mondo, iconica in questo senso la scena nella quale vuole costringere alcuni uccelli esotici a restare sugli alberi come aveva ordinato loro) mentre i "cattivi" cercheranno in ogni modo e con qualsiasi mezzo di metterlo dietro le sbarre o peggio di ucciderlo. Questa figura dell' eroe maledetto cade però di fronte a un racconto, corredato di numerosi filmati e foto reali, che mette in luce il lato più oscuri di uno degli uomini più violenti, malvagi, senza scrupoli e che han portato morte e terrore della storia dell' uomo (guerre escluse).

 Pablo, così come la serie tv, è un personaggio complesso, ricco di difetti, contraddizioni, genialità e impulsività, che porteranno lo spettatore, dopo i primi episodi nei quali lo si esalta, a provare pena per lui, ma senza che mai lo si appoggi, stando sempre dalla parte della legge che vorrà fornirgli una giusta punizione per quello che ha fatto. La serie lungi dall' essere perfetta, alcune interpretazioni sono un pò stereotipate e alcuni ruoli messi troppo in secondo piano, tuttavia ha un forte impatto sul telespettatore, che si vedrà di fronte un'alternarsi di scene tranquille e di vita normale ed altre di assoluta violenza e morte. Ottimo il doppiaggio in Italiano con la scelta azzeccatissima di lasciare tutti i dialoghi dei personaggi Colombiani in Spagnolo con i sottotitoli, in modo da non perdere la cadenza, lo slang e la musicalità della lingua SudAmericana che sembra dare alla vicenda un tocco di verosimiglianza in più. Sicuramente una serie da vedere sia per l' ottima caratterizzazione dei personaggi e i rapporti con la reale storia contemporanea (plata) sia per la fortissima componente d'azione ricca di sparatorie omicidi e violenza che tutti gli amanti del genere non potranno che apprezzare (plomo)


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